La Resta
Da sempre l’aglio viene confezionato in particolari trecce dette “reste”.
Questo intreccio arabescato lascia le foglie attaccate alla testa e consentono a quest’ultima di ricevere, nel tempo, ancora nutrimento dalle prime, in modo da conservarsi più a lungo del solito.
I bulbilli, in questo modo, rimangono vivi ed utilizzabili fino alla primavera successiva senza essere trattati con antigermoglianti ne altre sostanze chimiche.
Per comporla i produttori della zona iniziano appaiando due teste ed avvolgendole con una terza, una volta iniziato continuano con altre 10 piante fino a formare trecce da 13 teste che vengono concluse con una classica treccia a tre ciocche usando le foglie delle ultime piante aggiunte.
Terminato l’intreccio, si protegge la resta con una retina e si appone l’etichetta narrante che identifica e garantisce l’Aglio di Vessalico.
Una volta finito il confezionamento, la resta viene appesa in un luogo fresco ed asciutto alla luce diffusa e non diretta del sole, soprattutto non va messa in luoghi chiusi o umidi (si formerebbero muffe che farebbero marcire l’aglio), ed al buio (i bulbilli in mancanza di luce accelererebbero il processo di germogliazione).
Successivamente, per utilizzarla, si cominciano a prendere le teste più in basso in modo da mantenere la struttura della treccia intatta.
Se la treccia viene conservata nel giusto modo, in primavera qualche spicchio comincerà ad esaurirsi, ma il resto delle teste sarà perfettamente utilizzabile.